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commemoraz eccidio 01ARONA -17-09-2017-“Non restiamo fermi, agiamo!

E’ questo l’unico modo per tenere lontano la violenza e la mancanza di rispetto”. Ha concluso così il suo discorso il sindaco Alberto Gusmeroli in occasione della commemorazione del 74° anniversario dell’eccidio degli ebrei avvenuto sul lago maggiore svoltasi ai piedi del monumento ai caduti in piazza De Filippi, venerdì 15 settembre. Nel ricordare i tragici fatti avvenuti il 14 e 15 settembre 1943, Gusmeroli ha richiamato i fatti attuali di cronaca per evidenziare come “l’umanità di oggi non è migliore di quella che 74 anni fa si macchiò di questi tremendi crimini. Manca ancora il rispetto dell’altro. Diventa dunque necessario non dimenticare e impegnarsi, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, a tener lontano la violenza e combattere la mancanza di rispetto”.
Presenti oltre alle associazioni civili e militari, il vice prefetto di Novara Claudio Ventrice e folte delegazioni dei comuni del territorio a testimonianza di come i fatti commemorati e ricordati sui libri di storia l’Olocausto del Lago Maggiore, toccarono più località. Poco dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, le forze tedesche occupano la provincia di Novara e il 1º battaglione della Panzer-Division Waffen SS – LSSAH s’installò a Baveno da dove impartì le direttive che oltre all'occupazione del territorio, la requisizione delle armi e il controllo del confine, riguardavano anche la “messa in sicurezza degli ebrei”. Il 15 settembre proprio ad Arona ebbe luogo uno dei primissimi rastrellamenti: il conte Vittorio Cantoni Mamiani Della Rovere fu prelevato nella sua abitazione, con l'anziana madre. La stessa sorte toccò alla moglie del fotografo Penco, ad alcuni componenti della famiglia Modiano, oltre alla signora Rakosi e al figlio. In totale nove vittime, di cui non si seppe più nulla. Pochi giorni dopo, nelle notti del 22 e 23 settembre, sedici ebrei ospiti dell'Albergo Meina furono uccisi e gettati con zavorre nel lago, ad alcune centinaia di metri di distanza del paese. (A.M.)

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